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IL CAMMINO DI SAN JACOPO
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IL CAMMINO DEI BRIGANTI
Il Cammino dei Briganti nasce da un’idea di Luca Gianotti, esperto di cammini, guida professionista, scrittore, che in precedenza ha creato altri due cammini: il Sentiero Spallanzani nell’Appennino Reggiano, e la Via Cretese sull’isola di Creta. Luca Gianotti, modenese di origini, vive da vent’anni nella Marsica, e da oltre dieci anni propone cammini con gli asinelli sui sentieri del Velino. Da quell’esperienza e da quel lavoro nasce il Cammino dei Briganti. Che è nato dal basso, con il lavoro volontario di Luca Gianotti e di alcuni altri appassionati volonterosi, tra i quali segnaliamo soprattutto Fabiana Mapelli e Alberto Liberati, anche loro guide e colleghi di Luca nella Compagnia dei Cammini e poi coautori della guida cartacea. Un lavoro di volontariato che dura da alcuni anni, e che prosegue tuttora, che significa segnatura con vernice, cartelli e adesivi, pulizia dei sentieri da vegetazione e rovi, ma anche significa il coordinamento, la comunicazione e il tentativo di costruire le reti necessarie perché il Cammino stia in piedi, tutto fatto a proprie spese. Questi pionieri hanno creduto che questo territorio meriti qualcosa di più del lento spopolamento, e che il tema del brigantaggio sia quello giusto per aggregare tante persone intorno a un Cammino. Come scrive Gianotti nell’introduzione della guida al Cammino dei Briganti (Edizioni dei Cammini): Camminando ho imparato storie che i nostri libri di Storia non raccontano. Come la verità di ciò che successe con l’unificazione dell’Italia, cioè con la discesa a Sud dell’esercito piemontese. Ho scoperto che i Borboni non erano così odiati dal loro popolo e che i Sabaudi furono subito un esercito di invasori violenti e prepotenti. E che i briganti molto spesso erano uomini e donne (briganti e brigantesse) che non accettavano questo nuovo invasore, e quindi si davano alla macchia, entravano in clandestinità, diventavano in qualche modo partigiani......
CAMMINO DI DANTE
Il Cammino di Dante è il primo viaggio organizzato attraverso i sentieri e le vie medievali che univano la Romagna e la Toscana percorse dal Sommo Poeta ai tempi del suo esilio, periodo in cui scrisse la Commedia.
Il percorso vuole riscoprire le antiche vie che collegano le due città di nascita e di morte del Poeta e valorizzare la figura di Dante accompagnando il viandante in un percorso non solo culturale e naturalistico ma anche letterario. Gli itinerari che abbiamo individuato si snodano quindi attraverso quei luoghi del territorio Tosco-Romagnolo citati nella Commedia, o direttamente vissuti dal Poeta durante i suoi anni di esilio. I sentieri che compongono gli itinerari, nella maggior parte dei casi, sono percorsi “in cresta” utilizzati sin dal basso medioevo, fino allo sviluppo dell’attuale rete viaria risalente alla fine dell’800. A tratti questi sentieri medievali coincidono con antiche strade etrusco – romane, facilmente riconoscibili dai tipici selciati. |
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